Arianna Piva

Amo viaggiare, scoprire cose nuove e conoscere nuove culture. Ogni viaggio è per me una miscela di stupore, incanto e meraviglia. Non mi stanco mai di partire, assaporare l’emozione dell’avventura e sperimentare la magia della scoperta. Mi piace collezionare ricordi di colazioni memorabili, di stanze incantevoli, di dettagli strepitosi, di incontri speciali. Mi piace vivere e ammirare la natura nella sua purezza. Sto terminando gli studi a Castelfranco Veneto… E che viaggio sia!

domenica 15 giugno 2014

Repubblica di Salo'






L'espressione Repubblica Sociale Italiana (RSI) indica il regime guidato da Benito Mussolini e voluto dalla Germania nazista al fine di amministrare parte dei territori italiani controllati militarmente dopo l’8 settembre 1943.
Pur rivendicando tutto il territorio del Regno d'Italia, la RSI esercitò la propria sovranità solo sulle province non soggette all'avanzata alleata e all'occupazione tedesca diretta. Inizialmente la sua attività amministrativa si estendeva nominalmente fino alle province settentrionali della Campania, ritirandosi progressivamente sempre più a nord, in concomitanza con l'avanzata degli eserciti angloamericani.
A Nord, inoltre, i tedeschi istituirono due "Zone d'operazioni" comprendenti le province di Trento, Bolzano e Belluno (Zona d'operazione delle Prealpi), e le provincie di Udine, Gorizia, Trieste e Fiume (Zona d'operazione del Litorale Adriatico).
La legittimità della RSI fu riconosciuta solo su pressione della Germania e del Giappone da: Bulgaria, Croazia, Romania, Slovacchia, Ungheria e Cina, vale a dire da paesi manovrati dalle potenze dell'Asse. La Finlandia e la Francia di Vichy non la riconobbero.

La strutturazione giuridico-istituzionale della RSI avrebbe dovuto essere demandata a una assemblea costituente. Si sarebbe dovuto instaurare una “Repubblica ­Sociale” in linea con i principi programmatici, a cominciare dalla “socializzazione delle imprese”, tracciati nel ­documento noto come "Manifesto di Verona" e approvato durante i lavori congressuali.
Mussolini preferì però rinviare la convocazione della Costituente al dopoguerra e limitandosi a far approvare dal Consiglio dei ministri il 24 novembre la denominazione di RSI.
L’avanzata angloamericana nella primavera del 1945 e l’insurrezione del 25 aprile 1945 determinarono la fine della RSI, la quale cessò ufficialmente di esistere con la resa di Caserta del 29 aprile 1945.


La RSI all’epoca fu ben presto nota anche come Repubblica di Salò, dal nome della località sul Lago di Garda del Ministero della Cultura Popolare con le agenzie di stampa e degli Esteri, donde per cui la maggior parte dei dispacci ufficiali recavano l'intestazione "Salò comunica" o "Salò informa".



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