L'espressione Repubblica Sociale
Italiana (RSI) indica il regime guidato da Benito Mussolini e voluto
dalla Germania nazista al fine di amministrare parte dei territori
italiani controllati militarmente dopo l’8 settembre 1943.
Pur rivendicando tutto il territorio del Regno d'Italia, la RSI esercitò la propria sovranità solo sulle province non soggette all'avanzata alleata e all'occupazione tedesca diretta. Inizialmente la sua attività amministrativa si estendeva nominalmente fino alle province settentrionali della Campania, ritirandosi progressivamente sempre più a nord, in concomitanza con l'avanzata degli eserciti angloamericani.
Pur rivendicando tutto il territorio del Regno d'Italia, la RSI esercitò la propria sovranità solo sulle province non soggette all'avanzata alleata e all'occupazione tedesca diretta. Inizialmente la sua attività amministrativa si estendeva nominalmente fino alle province settentrionali della Campania, ritirandosi progressivamente sempre più a nord, in concomitanza con l'avanzata degli eserciti angloamericani.
A Nord, inoltre,
i tedeschi istituirono due "Zone d'operazioni" comprendenti le
province di Trento, Bolzano e Belluno (Zona d'operazione delle Prealpi), e le
provincie di Udine, Gorizia, Trieste e Fiume (Zona d'operazione del Litorale Adriatico).
La legittimità della RSI fu riconosciuta solo su
pressione della Germania e del Giappone da: Bulgaria, Croazia, Romania,
Slovacchia, Ungheria e Cina, vale a dire da paesi manovrati dalle potenze
dell'Asse. La Finlandia e la Francia di Vichy non la riconobbero.
La strutturazione giuridico-istituzionale della RSI
avrebbe dovuto essere demandata a una assemblea costituente. Si sarebbe dovuto
instaurare una “Repubblica Sociale” in linea con i principi programmatici, a
cominciare dalla “socializzazione delle imprese”, tracciati nel documento noto
come "Manifesto di Verona" e approvato durante i lavori
congressuali.
Mussolini preferì però rinviare la convocazione della Costituente al dopoguerra e limitandosi a far approvare dal Consiglio dei ministri il 24 novembre la denominazione di RSI.
Mussolini preferì però rinviare la convocazione della Costituente al dopoguerra e limitandosi a far approvare dal Consiglio dei ministri il 24 novembre la denominazione di RSI.
L’avanzata angloamericana nella primavera del 1945 e
l’insurrezione del 25 aprile 1945 determinarono la fine della RSI, la quale
cessò ufficialmente di esistere con la resa di Caserta del 29 aprile 1945.
La
RSI all’epoca fu ben presto nota anche come Repubblica di Salò, dal nome della
località sul Lago di Garda del Ministero della Cultura Popolare con le
agenzie di stampa e degli Esteri, donde per cui la maggior parte dei dispacci
ufficiali recavano l'intestazione "Salò comunica" o "Salò
informa".


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