Arianna Piva

Amo viaggiare, scoprire cose nuove e conoscere nuove culture. Ogni viaggio è per me una miscela di stupore, incanto e meraviglia. Non mi stanco mai di partire, assaporare l’emozione dell’avventura e sperimentare la magia della scoperta. Mi piace collezionare ricordi di colazioni memorabili, di stanze incantevoli, di dettagli strepitosi, di incontri speciali. Mi piace vivere e ammirare la natura nella sua purezza. Sto terminando gli studi a Castelfranco Veneto… E che viaggio sia!

domenica 15 giugno 2014

Gabriele D'Annunzio


Gabriele D'Annunzio
(12/03/1863 - 1/03/1938)


Gabriele D’Annunzio è nato a Pescara il 12 marzo 1863 da Francesco Paolo e Luisa De Benedictis. Essendo stato adottato da una zia materna e dal marito, Antonio D’Annunzio, assunse il cognome del padre adottivo. Dopo aver frequentato il Liceo Ginnasio e il Liceo di Prato, si iscrisse alla facoltà di Lettere dell’Università di Roma, ma non arrivò mai alla laurea. Solo nel 1919 gli fu conferita dalla stessa università la laurea honoris in Lettere. Ciò è accaduto perché allo studio preferì la vita mondana della capitale frequentando i salotti più rinomati, i circoli letterari e le redazioni dei giornali e delle riviste. Con pseudonimi vari fu collaboratore de “La Tribuna”, del “Fanfulla della Domenica” e della “Cronaca Bizantina”.

Tuttavia questa partecipazione alla vita mondana non impedì a D’Annunzio di dedicarsi all’attività letteraria. Nel 1883 sposò Maria Hardouin, duchessina di Gallese, dalla quale poi si separò. Alcuni momenti importanti della sua vita furono il viaggio in Grecia, la relazione amorosa con l’attrice Eleonora Duse, il soggiorno in Toscana nella villa chiamata “La Capponcina” (era appartenuta alla famiglia Capponi) e la partecipazione alla vita politica. D’Annunzio allora si trovava tra gli esponenti della Destra, ma poi passò all’estrema Sinistra. Alla Capponcina ha vissuto circondato da belle donne, armi, cavalli e servi, conducendo una vita senza problemi, ma senza pagare i debiti che via via iniziavano ad accumularsi. Per evitare i fastidi dei creditori lasciò l’Italia e andò in esilio in Francia presso Bordeaux.

Allo scoppio della Grande Guerra, tornò in Italia per partecipare al conflitto, compiendo numerose azioni “eroiche”, tra cui la “Beffa di Bùccari” e il volo su Vienna. “La Beffa di Bùccari” consisteva in un attacco condotto da armate italiane nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 1918, contro la flotta austriaca in Croazia. Il volo su Vienna invece fu compiuto il 9 agosto 1918 da una squadriglia di aerei che lanciarono sulla città migliaia di manifesti.

Finita la guerra, dato che gli alleati non volevano riconoscere l’annessione di Fiume all’Italia, nel 1919, D’Annunzio con i suoi legionari partì da Ronchi e occupò Fiume, reggendola fino al “Natale di sangue” del 1920, quando si ritirò per non spargere sangue fraterno combattendo contro le truppe inviate dal Governo di Roma, presieduto da Francesco Nitti. Dopo l’impresa di Fiume, D’Annunzio fu nominato dal re “Principe di Montenevoso” e visse fino alla morte, il 1° marzo 1938 a Gardone Riviera, sulle rive del lago di Garda, nella villa da lui acquistata e chiamata “Il Vittoriale degli Italiani” (in essa erano presenti molte reliquie della Grande Guerra).



Da poeta affermato e da uomo ambizioso, Gabriele D’Annunzio ha saputo realizzare per sé una vita quasi inimitabile. Ha sempre cercato luoghi che corrispondessero al suo modo di vivere, rendendoli a loro volta dimore di lusso. Come nella letteratura e nei suoi romanzi, anche nella vita reale era alla ricerca di continua bellezza e grandezza. Tutto questo completava il gusto estetizzante del Decadentismo, una vita costruita come un’opera d’arte. A causa di questa sua passione e di questo suo modo di vivere però fu costretto più volte a lasciare le case e le città che amava perché troppo costose e impossibili da mantenere. Anche gli stessi atti eroici in guerra sono testimoni del piacere di avventura, del compiacimento del bel gesto, della ricerca della bella morte come coronamento del vivere inimitabile.

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